domenica 25 ottobre 2009

Una distinzione fondamentale tra paganesimo e cristianesimo

Il cristianesimo ha il concetto di perdono. Con il perdono di dio, ottenuto per i cattolici con la confessione, c’è un colpo di spugna: tutto viene cancellato e se c’è una vittima, anch’essa deve perdonare per volontà di dio. Nel cattolicesimo in particolare, basta la giusta combinazione di preghiere comminate dal prete in confessione (e, in tempi in cui la chiesa aveva più potere, qualche soldino). Dopo il perdono, l’anima è pulita. La disciplina della chiesa, che, volenti o nolenti, è quella che determina il cristianesimo, con buona pace dei numerosi cristiani autarchici, preti compresi, che introducono proprie variazioni, non prevede altro: il perdono di dio è sufficiente.
Il paganesimo ha il concetto di espiazione. Leggete i miti: ad un’azione, come ci dice la fisica moderna, corrisponde una reazione uguale e contraria. Chi commette un’azione non lecita deve espiarla: deve fare cioè una serie di azioni che gli permettano di ritrovare sé stesso. Non dipende dagli dei. Dipende da lui. Tocca a chi ha sbagliato dimostrare con i fatti e non con le parole, che accetta le conseguenze di ciò che ha commesso ed è disponibile ad affrontarle. Non è detto che sia pentito: ma affronta ciò che accade, ripara se quello è il modo di espiare, altrimenti trova un’altra strada, ma sempre con la forza di chi costruisce il proprio futuro.